Fondazione FoRT

CAPLAND

Lo studio si pone di valutare la migliore sequenza di dacomitinib o osimertinib nei pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) avanzato o metastatico positivo a mutazione del recettore del fattore di crescita dell’epidermide (EGFR) non è stato ancora determinato. Lo studio consente di investigare l’efficacia di dacomitinib seguito da o successivo a osimertinib in pazienti con mutazioni dell’EGFR attivanti classiche o non comuni. L’efficacia di dacomitinib sarà definita anche nei pazienti con metastasi cerebrali asintomatiche o controllate.

NSCLC rimane la principale causa di morte per cancro nei paesi occidentali. L’adenocarcinoma polmonare è stato ampiamente studiato e negli ultimi 10 anni sono stati scoperti numerosi eventi molecolari, tra cui mutazioni, alterazioni del numero di copie genetiche e traslocazioni, portando ad un drammatico cambiamento nel trattamento del paziente. Questo è il caso del NSCLC con EGFR mutante in cui i farmaci che prendono di mira l’EGFR.

Osimertinib, è un EGFR-TKI di terza generazione che mira in modo irreversibile e specifico sia gli EGFR sensibilizzanti che quelli resistenti con mutazione T790M. Ha dimostrato una maggiore efficacia contro la mutazione T790M dell’EGFR rispetto al platino standard più la terapia con pemetrexed ed è stato quindi recentemente approvato dalla FDA per il NSCLC metastatico positivo alla mutazione T790M di EGFR.

Il consenso internazionale conferma che osimertinib è standard terapeutico di prima linea per i pazienti con NSCLC con EGFR mutato e standard terapeutico di seconda linea in pazienti con progressione clinicamente rilevante e T790M + confermato.

Dacomitinib è un EGFR-TKI irreversibile di seconda generazione, che ha mostrato efficacia nei pazienti NSCLC con mutazioni dell’EGFR. Dati preclinici hanno mostrato che il farmaco è più potente degli EGFR-TKI di prima generazione, portando così a studi comparativi.

I dati provenienti da diversi studi di fase III hanno suggerito che la PFS mediana con EGFR-TKI di prima o seconda generazione seguita da osimertinib potrebbe essere superiore all’attuale standard di trattamento, che è osimertinib seguito da chemioterapia a base di platino. Una considerazione importante è che solo una frazione dei pazienti che ricevono EGFR-TKI di prima o seconda generazione sono eleggibili ad osimertinib, poiché la mutazione T790M dell’EGFR si verifica solo fino al 50% dei casi.

Pertanto, attualmente la chemioterapia a base di platino è l’unica opzione disponibile per i pazienti negativi alla mutazione T790M dell’EGFR-. Questo algoritmo è supportato dalla mancanza di efficacia dell’immunoterapia in presenza di mutazioni dell’EGFR, anche se finora non sono stati condotti studi.

Lo studio, includendo i pazienti con mutazioni EGFR attivanti classiche o non comuni, consentirà di studiare l’efficacia di dacomitinib o osimertinib in questa popolazione. La possibilità di arruolare pazienti con metastasi cerebrali asintomatiche o controllate, consente di definire l’efficacia di dacomitinib in questa particolare popolazione.