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Il tumore del polmone non a piccole cellule (NSCLC) rimane la principale causa di morte per cancro nei paesi occidentali. L’immunoterapia contro il cancro sta emergendo come una delle aree più promettenti della ricerca e del trattamento. Nel complesso, l’obiettivo dell’immunoterapia contro il cancro è stimolare il sistema immunitario di un paziente a riconoscere le cellule tumorali come estranee e ad attaccarle. Alcuni recenti progressi hanno suscitato un interesse senza precedenti in questo settore. In particolare, sono stati compiuti passi avanti utilizzando terapie che aumentano la risposta delle cellule T ai tumori. Questi includono il chimeric antigen receptor (CAR) delle cellule T e gli inibitori del checkpoint immunitario, come gli anticorpi che prendono di mira la proteina 4 citotossica associata ai linfociti T (CTLA-4) o l’asse della morte programmata (PD) -1 / PD-ligando 1. Gli inibitori del checkpoint immunitario (pembrolizumab, nivolumab, atezolizumab, durvalumab) hanno dimostrato efficacia nel NSCLC e gli studi che li applicano ad altri tumori stanno avanzando rapidamente. In prima linea, ampi studi di fase III hanno dimostrato che la combinazione di chemioterapia e inibitori del checkpoint migliora significativamente la sopravvivenza globale (OS) rispetto alla sola chemioterapia, indipendentemente dall’espressione del PD-L1. Come conseguenza dell’uso dell’immunoterapia in prima linea, al momento del fallimento della chemioimmunoterapia sono attualmente disponibili poche opzioni, con docetaxel ad oggi considerato come lo standard di cura. Tedopi (precedentemente noto come OSE-2101), è un vaccino contro il cancro sviluppato da OSE Immunotherapeutics per il trattamento del tumore del polmone positivo per HLA-A2. Contiene una combinazione di 10 neo-epitopi ottimizzati, che sono parti di proteine che alterano strutturalmente le cellule tumorali e innescano forti risposte immunitarie contro di esse. Gli epitopi presenti in Tedopi sono ottimizzati da cinque antigeni tumorali. Gli epitopi esprimono almeno uno degli antigeni tumorali e generano una risposta specifica dai linfociti T citotossici (noti anche come killer) contro le cellule tumorali. Tedopi agisce stimolando le cellule T killer, consentendo loro di individuare ed eliminare le cellule cancerose, questo è un processo chiave nel trattamento della malattia. Tedopi®, è attualmente in fase 3 di sviluppo nel NSCLC dopo il fallimento dell’inibitore del checkpoint (anti PD-1 e anti PD-L1) e in Fase 2 nel cancro del pancreas in combinazione con l’inibitore del checkpoint nivolumab (Opdivo®) o chemioterapia. Considerando l’urgente necessità di nuove opzioni terapeutiche nei pazienti per cui la chemioimmunoterapia di prima linea ha fallito e gli incoraggianti dati preliminari di Tedopi da solo o in combinazione sequenziale, esiste un forte razionale per indagare l’attività di Tedopi più nivolumab o Tedopi più docetaxel in pazienti per cui la terapia standard di prima linea fallisce.
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